Crucis - Lucis

Project Description

CRUCIS - LUCIS
di Paolo Canali

La mano leggera fa danzare una penna a sfera sul foglio quadrettato. Con pochi e sintetici tratti le linee corpose creano una cornice, poi una collina e tre croci sulla sommità.
La struttura è fatta, ma non basta: le righe si moltiplicano, si diradano, si intersecano creando fitte trame ortogonali o si astengono lasciando vuoto il frammento di pagina.
Così Paolo Canali progetta le sue opere, la Via Crucis in particolare: geometrie, razionalità e...luce.
Ora però si passa alla tela: entra in gioco il protagonista indiscusso, il colore, che tutto fonda e soprattutto trasla dall'estremo rigore del progetto alle sensazioni ed emozioni che proprio il pigmento ci trasmette nel quadro.
L'acrilico viene steso con costanza, con pazienza: le scale di colore creano ampie campiture che si contrastano e giustapposizioni tonali che ci trasportano proprio lì, in quel luogo, come se fossimo parte attiva di ognuna delle stazioni della sofferenza di Cristo.
Cosa stiamo osservando? Un reticolo di linee e colori. Eppure ci sentiamo vicini al dolore, percepiamo la profondità dello spazio, ascoltiamo i rumori e i silenzi, ci sembra quasi di poter consolare chi piange...pur non vedendone nemmeno i lineamenti.
E' notevole lo studio dei moti umani, l'espressività dei volti dapprima rappresentati realisticamente nelle bozze e poi così stilizzati, condensati su tela: per mano dell'artista la sola linea di contorno dei visi, così scura, così costruttiva, ci restituisce l'essenza stessa dell'emozione di quelle persone. Non ne vediamo gli occhi, ma non ci serve: siamo perfettamente concordi col loro sentire.
Siamo nell'ombra degli accadimenti, fatichiamo seguendo la Croce, cadiamo tre volte assieme a Cristo nella gamma di marroni e blu ma uno squarcio emerge sovente: è il giallo arancio. Il colore divino dona equilibrio, movimento, spazialità alle tele: compone una melodia di assonanze e dissonanze fondata, ancora una volta, sulla luce. In tempi moderni la religione cattolica si è arricchita di un'altra via, oltre la Crucis: la Via Lucis. «Per crucem ad lucem», è quel cammino che comincia proprio con la Resurrezione e dalla constatazione della realtà del dolore arriva al raggiungimento della vera meta finale: non la morte, ma l'approdo al Cielo come liberazione, gioia e pace.
Canali riesce così, con quei lampi di luce e scegliendo una sola serie compositiva, a sintetizzarli entrambi: qui si fondono i cammini di Cristo (e dell'uomo), ambedue i destini.
Difatti, il momento di cesura (Ultima Cena) con un tripudio di movimentate tensioni umane e quello di massima, lucente, paradisiaca pace (Resurrezione) accolgono il visitatore come incipit a questo percorso di profonda immedesimazione.

  Giulia Muratori