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Riapertura post-Covid

Settembre 10, 2020

artedonna nebbie

 Siamo lieti di annunciare che la Chaos Art Gallery riprende la sua attività. Ripartiremo il 19 settembre con la mostra chiusa per Covid in marzo: ARTEDONNA.
Avrà un cambiamento, ovvero al posto di Mauro Toniato ci sarà l’artista Ludmilla Kazinkina.
Prima di quella data c’è però un’altra iniziativa importante che vede protagonista la Chaos Art Gallery.
 
Si tratta della mostra NEBBIE. Al dì là del fiume e tra i monti che Inaugura sabato 12 settembre alla Casa dell’artista a Canale di Tenno (Tn), suggestivo borgo medievale a due passi da Arco di Trento.
L’esposizione, ideata da Roberta Bonazza, responsabile della Casa degli artisti e curata da lei e da Manuela Bartolotti (Direttrice artistica della Chaos Art Gallery di Parma), inizia in questo contesto montuoso per poi spostarsi nella Bassa padana e precisamente nel suntuoso scenario della Reggia di Colorno e concludersi nel 2021 alla Chaos Art Gallery di Parma, dove si va celebrando l’anno di Capitale della cultura. 
 
Sono 10 gli artisti partecipanti, 5 “tra i monti”  (i pittori Luciano Civettini, Renata De Pellegrini, Michele Parisi e gli scultori Renato Ischia e Willy Verginer) e 5 “al di là del fiume” (i pittori Paolo Bazoni, Dario Rossi, Sigfrido Vecchi, lo scultore Brunivo Buttarelli e il fotografo Gigi Montali). A questi che espongono, due accompagnano i visitatori in questa immersione “nebbiosa” con la poesia (Stefano Piva) e con la musica (Giovanni Vezzani). Nella prima tappa della mostra a Tenno saranno esposti i 5 artisti di montagna, mentre la pianura sarà rappresentata da un video illustrativo di circa 8 minuti. Tutti i 10 protagonisti si ritroveranno poi in novembre (21) nelle sale dell’Appartamento del Principe alla Reggia di Colorno e saranno visibili fino al 10 gennaio 2021. Infine, i soli artisti della pianura esporranno alla Chaos Art Gallery dal 16 gennaio fino al 4 febbraio, in un inversione della tappa iniziale.
 
 
 
Non c’è una sola nebbia, ma diverse nebbie, quasi a voler distinguere quelle propriamente di terra, che sorgono dal fremito freddo dei campi umidi delle pianure, delle terre “basse” e quelle di cielo che scendono ai monti. Questa mostra vuole celebrare entrambe e, riprendendo e parafrasando il titolo di un celebre romanzo di Hemingway, quelle “al di là del fiume” e quelle  “tra i monti”.
 
Ma oltre a queste nebbie reali che bagnano e celano uomini e cose, ecco quelle metaforiche, filosofiche, psichiche. Tuttavia, il confine tra le une e le altre è confuso, indistinto, “nebbioso” per l’appunto. La nebbia inevitabilmente da non luogo esteriore diventa luogo interiore, pascoliano rifugio e nido, grembo protettivo, privilegiato spazio senza tempo dove ci si perde e perdendosi ci si trova.