Ma dove vanno a finire i nostri pensieri?

Project Description

ENRICO BIGNETTI
"Ma dove vanno a finire i nostri pensieri?"

Si dice che la scienza debba cercare delle risposte e l'arte porre delle domande. Ma se fosse vero il contrario? Se fosse l'arte a cercare delle risposte e la scienza a porre delle domande? E se la risposta definitiva alla domanda fosse la domanda stessa? Questo è il paradosso che ci coglie osservando le opere di Enrico Bignetti, medico ve-terinario, biologo, professore, eclettico studioso di filosofia orientale e artista concettuale. La sua non è una mostra semplice, accomodante, non la è per i contenuti profondi e complessi che va a smuovere e sottopone alla nostra esperienza, ma è altresì estremamente coinvolgente nel condividerli. Come succede spesso per tanta arte concet-tuale, non imbarazza la nostra intelligenza, facendoci sentire inadeguati, ma la stimola, pur mettendoci in crisi nei confronti delle nostre credenze, destabilizzandoci. Usciamo dalla nostra "confort zone"
per entrare in un territorio d'ambiguità, contrasti, incertezze. Non ci dà conferme, assiomi, dogmi, ma dubbi. Tutto viene ribaltato e messo in discussione.
Le sue installazioni attivano i nostri circuiti emozionali, stuzzicano con l'ironia e l'enigmaticità, fanno intuire l'inganno dei nostri sensi e stupiscono. Alla fine sono quasi esperimenti e gli spettatori ne sono parte attiva, possono giocare a cambiare sesso, a decifrare i cerchi concentrici di un'elica, dove un artificio di arte cinetica è parte di un messaggio più grave sull'attitudine aggressiva dell'uomo. Quest'uomo che si sta autodistruggendo con le "sue magnifiche sorti progressive", come direbbe Leopardi, rischiando di diventare un fossile nella plastificazione del pianeta, privato ormai di risorse, succhiato dalla sua lucida follia ottusa ed egoista. L'evoluzione diventa invo-luzione, l'apparire si sovrappone all'essere, laddove da secoli ci si illude di volere e di potere, persino - nonostante l'antica ammonizione socratica - di sapere. Ma davvero? La risposta di Bignetti (teorizzata anche in una disamina scientifica sul modello cognitivo umano e sulla negazione della coscienza in quanto libero arbitrio, il cosiddetto "Bignetti Model") con un amaro sorriso, è constatazione dell'essere meccanismi in un gioco che non si può control-lare, in un tutto al quale non resta che arrendersi, abbandonarsi come fanno i saggi d'Oriente. Ma dove andiamo a finire? Dove vanno a finire i nostri pensieri?
Il punto interrogativo evapora e poi ripiega verso il basso, la domanda s'avvolge su se stessa, è un amo attaccato all'infinito, un'onda che si ripete in eterno. In fondo questo ci resta: cogito ergo sum. Forse.
    
Manuela Bartolotti

  

Enrico Bignetti (Bico) è nato a Brescia nel 1949 e vive a Noceto (Pr). Laureato in Medicina Veterinaria all'Università di Parma nel
1974. Entrato come assistente all'Istituto di Biologia Molecolare di Parma, ha coadiuvato il Prof. G.L. Rossi nelle lezioni di Fisica. Gli è stato conferito il titolo di Professore Incaricato di "Fisiologia Veterinaria nel 1974. Nel 1995 è diventato Prof. Associato di "Biochi-mica clinica e Biologia Molecolare Clinica". Ha diretto prima l'Istituto di Biologia Molecolare, poi quello di Biochimica Veterinaria. si è poi trasferito al Dipartimento di Fisica, collaborando al corso di Laurea di Fisica e di Medicina Umana di Parma. Tornato a Medicina Veterinaria, alla fine del 2017, ha terminato la sua attività didattica ma non quella di ricerca. Ha svolto attività accademica in Svizzera e negli USA e ha approfondito le neuroscienze, facendo alcune importanti scoperte, in particolare sul meccanismo degli organi di senso e sugli effetti psico-attivi degli alimenti.
Ha partecipato e organizzato diversi convegni nazionali ed internazionali, pubblicando centinaia di lavori su riviste specializzate. Dal 2000 in poi, ha studiato la relazione cervello-mente e la natura computazionale della mente, elaborando un modello cognitivo umano, "The Bignetti Model" (TBM), secondo il quale il libero arbitrio sarebbe un'illusione della mente. Il modello ha riscosso notevole interesse presso la comunità scientifica mondiale.
Nel 2021 è stato invitato al convegno internazionale di "Neuroscienze e Psichiatria" a Vienna per esporre la sua tesi. È in procinto di pubblicare un nuovo libro dal titolo: "La nostra vita è Reale o Virtuale?". Da circa 40 anni insegna Hatha-Yoga. Come artista concettuale che unisce arte e scienza, ha esposto principalmente a Brescia, Cremona, Parma e provincia.