"IL SENSO DELL'ORA FELICE"

Project Description

Sergio RIVIERA, Francesca CASSONI,
Mario BONINI, Marino IOTTI

"Il colore mi possiede. Non ho bisogno di tentare di afferrarlo.
Mi possiede per sempre, lo sento.
Questo è il senso dell'ora felice: io e il colore siamo tutt'uno.
Sono pittore." 
Paul Klee  

La frase di Paul Klee raccoglie tutto il significato delle opere di questa collettiva il cui fil rouge è proprio la forza del colore. L’altro tema che trascorre sottile è la natura, espressa sempre attraverso tinte emozionali, evocative.
Francesca Cassoni è l’unica donna, ma la sua pittura impetuosa, dal segno frenetico e incisivo, è fatta d’intrichi di suoni e di fecondi silenzi, d’un approccio insaziabile alla vita che lei cattura nelle sue fibre, denudandola e lasciandole scoperta l’anima d’ombra e luce. Il suo espressionismo astratto, con continui richiami simbolico-naturalistici (ritorna spesso la piuma nelle sue opere) è prossimo a quello di Marino Iotti, artista che pare trattenere i colori dietro un velo bianco di quiete, ma poi s’insinuano come virgulti nel cemento e risuonano in lunghe eco tra profondità luminose e sortilegi di verde boschivo, di rosso vibrante, di giallo solare. Sono storie ariose, meditative, lievi come versi poetici. Se in Cassoni è soprattutto terra e fuoco, brama di fuga appassionata, qui è piuttosto aria, acqua e sospensione incantata. E tanto spazio dove perdere i pensieri tra l’approdo di un ramo e di un petalo sulle rive della coscienza.
Tutto invece si accende in Mario Bonini con i suoi paesaggi struggenti, ispirati ai tanti reportages fotografici in giro per il pianeta.
Predilige i grandi spazi e le montagne riprese al tramonto, scenari nei quali s’avverte il trasporto, il sentimento romantico di vertigine davanti all’infinito; è la contemplazione del creato e lo stupore del mistero della sublime bellezza. Il colore è la cifra potente che restituisce io spirito di un luogo, l’emozione e lo sgomento. Similmente fa Sergio Riviera con le sue vedute impastate di tinte brillanti alla Nolde e d’amore folle per la vita in tutta la sua magnificenza.
Anche qui troviamo luci calde, crepuscolari a metà tra sogni e ricordi, tra nostalgie e speranze. Quella di Riviera è una dimensione più vicina, padana, ma di prepotente seduzione. Ogni pennellata è un gesto d’amore, ogni colore un palpito. Riviera è un romantico dei più puri in questa sequenza d’artisti che contemplano la natura e l’esprimono nell’abbandono al colore. Persino lo scultore, Marco Papagni, realizza anche opere in creta dipinte. Il tema predominante è la Divina Commedia e vi è una rassegna d’episodi e personaggi significativi resi con forza espressiva, in uno stile ispirato a Rodin e di notevole spessore drammatico. Le figure escono dai versi di Dante con tutta la loro inquietudine e dolorosa presenza. La natura è qui metamorfosi, la colorazione (anche solo ideale) serve ad enfatizzare il significato, a rendere più efficace il messaggio. Ognuno di questi interpreti è dunque posseduto dal colore, più o meno profondamente e consapevolmente.
Ecco dunque il senso di un tempo dilatato in cui si compie il destino dell’artista, dove ci si fonde col gesto e l’emozione, con la vita fino al midollo, dove si è soli davanti all’arcano della natura e dell’uomo, davanti all’immenso, per infine vedere, come ha scritto Blake, “un mondo in un granello di sabbia, un paradiso in un fiore selvatico, tenere l’infinito nel palmo della mano e l’eternità in un’ora”. L’ora felice.

Manuela Bartolotti