Chaos Art Gallery - Blog

dondi

 

LORENZO DONDI--------
L'ESSENZA PROFUMATA
 

a cura di Manuela Bartolotti e Laura Olivieri

9 - 27 settembre 2023
Chaos Art Gallery
Vicolo Al Leon d’oro 8. Parma


Sentiero dell’azzurro domatore di oscure stelle
continuerò il cammino. Finché l’universo si fermi nel mio cuore.
Federico Garcia Lorca

 

Sogni, enigmi, voli fantastici, scale senza fine, rinoceronti e arlecchini, Napoleoni appesi a un filo e domatori di rane, maschere e stelle. Il mondo di Lorenzo Dondi è un’avventura tra simboli, perdersi alla deriva di un Surreale sempre però poetico e ironico, smagliante e insieme languido, come i colori delle terre della Bassa, una volta dissolta la cortina della nebbia e la foschia dell’afa. Chissà perché poi Surrealismo e Metafisica prediligono i paesaggi piatti, deserti, le pianure o i Paesi Bassi, dove possono sorgere miraggi; forse sono luoghi da riempire di visioni interiori.

Lorenzo Dondi, cresciuto tra San Secondo e Fontanelle, dove ha avuto come mentore Giovannino Guareschi, propone in questa mostra, la sintesi della sua carriera pittorica, tra Surrealismo e Astrazione; si passa in rassegna la sua poetica e quella che lui definisce “l’essenza profumata” ovvero l’amore per la vita e per la sua famiglia. Si presenta così anche nella locandina, il ritratto di un uomo segnato dall’esistenza che porge una misteriosa mela, emblema di tentazione, ma anche di verità da cogliere, da afferrare. È l’omaggio di un artista inesauribile e innamorato, sempre sorprendente e vitale; un’occasione da non perdere. 

 

Opening
Sabato 9 settembre, ore 17,30


Orari: da martedì a sabato 10:00-12:30 / 16:00-19:00, domenica 16:00-19:00.

 

 Per info e appuntamenti: 0521.1473924
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FONDAZIONE UCCIA FIENI ONLUS
Sede Legale presso Casa Cura Città di Parma

Piazzale Athos Maestri 5 - 43123 Parma
tel. +39 366 300 1181

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FONDAZIONE UCCIA FIENI
CHAOS ART GALLERY 
 
sono liete di Invitare la S.V. all’inaugurazione della mostra
 

"CHAOTICA" 

dal 30 giugno al 2 luglio 2023

Giovani da vedere, sentire, ascoltare
 

Chaos Art Gallery, emanazione della fondazione “Uccia Fieni ONLUS”, apre gratuitamente le sue porte ai giovani per un evento di tre serate, dal 30 giugno al 2 luglio 2023, ognuna dedicata ad arti varie dei giovani: nella prima serata le arti figurative, nella seconda la musica e audiovisivi, nella terza arti varie, dallo scrittore, alla make up artist, al tatuatore.

Verrà offerta una vetrina reale, non virtuale, e un'occasione di incontro e confronto a giovani artisti, con il contributo e la presenza, per ciascuna serata, di alcuni personaggi noti e di spessore sia artistico che umano, che siano di stimolo e di sostegno ai grandi sogni dei giovani. 
Il progetto è all'insegna del più puro volontariato, senza alcun lucro da parte degli organizzatori (Galleria e Fondazione).

La fondazione “Uccia Fieni ONLUS”, nasce su iniziativa dell'artista Alfredo "Dino" Chiapponi in memoria della moglie prematuramente scomparsa, si propone di aiutare con una borsa di studio i bambini di scuola elementare che siano meritevoli ma meno abbienti e di aiutare i malati oncologici e i loro familiari nel percorso della malattia. Dopo la scomparsa dello stesso Chiapponi, un gruppo di suoi affezionati amici artisti ha realizzato, sotto l'egida della Fondazione, il suo sogno: una galleria d'arte, in pieno centro storico a pochi passi dal Duomo di Parma.

 

Contatti:
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Chaos Art Gallery, vicolo al Leon d’Oro 8, Parma

Informazioni e contatti
Organizzazione:
Pietro Bonati, in arte Malakooda
Paola Dall’Orto
Silvia Giuberti
Matilde Grossi

Con la collaborazione di:
Arnaldo Rosi
Federica Piombi
Graziano Fantuzzi

Per info e appuntamenti: 0521.1473924 
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FONDAZIONE UCCIA FIENI
CHAOS ART GALLERY 
 
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"ÄD TUTT I COLÓR 2" 

10-28 giugno 2023

Sabato 10 giugno 2023- Ore 17,30
 

Per il secondo anno consecutivo torna Àd tutti colór 2, una mostra variegata nelle tecniche e negli stili, dove 14 artisti amici della galleria presentano le loro variopinte opere. Il comune denominatore è infatti il colore, elemento espressivo fondamentale come insegnato dal maestro Dino Chiapponi, creatore della Fondazione UcciaFieni Onlus, di cui Chaos Art Gallery è emanazione.
Un omaggio all'arte che unisce, al colore che emoziona.

Espongono: Dante Battioni, Paolo Bottioni, Noemi Bolzi, Mario Bonini, Paolo Canali, Paola Dall'Orto, Giuseppe Del Grosso, Graziano Fantuzzi, Franco Garuti, Paola Maggiorelli, Cesare Ponzi, Arnaldo Rosi, Federica Trapella, Massimo Violi

 
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"ÄD TUTT I COLÓR 2" 

10-28 giugno 2023

Chaos Art Gallery, vicolo al Leon d’Oro 8, Parma

Orari: da martedì a sabato 10:00-12:30 / 16:00-19:00, domenica 16:00-19:00. 


Per info e appuntamenti: 0521.1473924 
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OPENING: sabato 10 giugno -  ore 17:30
 


  

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ziveri

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Giuseppe Ziveri
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UTOPIE - OSTACOLI
 

 

Sabato 20 maggio, ore 17,30


La sua arte è un esercizio di elaborazione mentale, un’operazione catartica che mira a trascrivere i nodi esistenziali, gli ostacoli spinosi e affilati, per poi scioglierli con linee e tinte in sorta di mandala astratti, a disegnare utopie (etimologicamente non luoghi o luoghi indeterminati) per decrittare la mappa di uno spazio interiore, perfetto, centro di equilibrio dell’universo, quiete di luce alla somma dei colori, punto di fuga infinito tra geometrismi.

 

Giuseppe Ziveri ha avuto un percorso artistico complesso, molto articolato, passando da un inizio figurativo evocativo, fino a giungere, attraverso evoluzioni di forme e segni, all’astrazione più pura, mantenendo sempre l’attitudine alla precisione grafica rigorosa. Nonostante i cambiamenti e l’evoluzione verso la sintesi astratta, ci sono tuttavia due elementi imprescindibili e inconfondibili nella sua arte: la struttura geometrica e la natura. Anzi, si potrebbe dire ancor meglio la “geometria della natura”, come forma ideale nascosta dentro le cose e dentro le creature, vegetali e animali. Per questo in mostra non ci sono solo gli ultimi sviluppi con costruzioni piramidali, parallelepipedi in sovrapposizioni armonizzate dai colori, ma si possono vedere anche fiori, foglie e uccelli degli anni ’80, con anime di luce, quasi incarnazioni di un mistero universale. Inoltre, c’è una natura morta, anzi uno stelo fiorito che sembriamo ritrovare nella leggerezza sospesa di un’opera (Equilibrio) invece costruita di equilibri geometrici. Come i grandi astrattisti (Kandinskij e Mondrian), Ziveri ha - con un gioco di parole - estratto e astratto; ha estratto lo scheletro della realtà e ha astratto, trovando le forme perfette dentro nascoste. Platonicamente parlando, l’artista si è ricondotto al mondo delle Idee e alla perfezione della geometria di cui tutto l’universo è costituito. E anche quelli che potrebbero sembrare dei divertissement sfuggiti all’inconscio (avete presente quei disegni che si fanno distrattamente senza pensare? Intrecci, sagome geometriche? Non è un caso che lui sia anche un grafologo) vengono ordinati e riorganizzati dal colore con accordi calibrati, ragionati e controllatissimi. Queste opere allora sono assimilabili a mandala che tramandano architetture utopiche, aspirazioni interne che si fanno strutture di spazi urbani ideali, ascensionali, oppure al contrario diventano sbarramenti e ostacoli. I tanti cespugli e roveti degli anni ’70 si sono trasformati in incroci di triangoli acuti e acuminati, di linee, barricate da superare. Basta però spostare la composizione cromatica, orientarla diversamente ed ecco che le barriere vengono meno, le prospettive si alzano, la direzione è il cielo, ancora una volta, quello dove si libravano gli stormi di uccelli, con anime pulsanti di speranza. Ziveri riesce sempre a risolvere gli ostacoli, a far fiorire i cespugli, a ritrovare una condizione di serenità, di pace, un equilibrio di forme laddove sembrerebbe impossibile. La sua arte è un esercizio di elaborazione mentale, un’operazione catartica che mira a trascrivere i nodi esistenziali per poi scioglierli con linee e tinte, a disegnare utopie (etimologicamente non luoghi o luoghi indeterminati) per decrittare la mappa di uno spazio interiore, perfetto, oasi tra intersezioni di foglie, di petali, rami, pausa tra lo slancio di ali, centro di equilibrio dell’universo (centro di gravità permanente avrebbe detto Battiato), quiete di luce alla somma dei colori, punto di fuga infinito tra geometrismi. Una ricerca continua, un rinnovarsi e succedersi di figure in crescendo, come fa la natura, senza sosta. E quando finalmente l’artista si ferma è contemplazione, bellezza libera da vincoli e paure. Non deve più argomentare nulla, non più tendere, aspirare e sperare, ma solo fiorire come le nuvole e i cieli delle poesie dell’amato Hans Arp.     Manuela Bartolotti

 

Giuseppe Ziveri
"UTOPIE-OSTACOLI"

Sabato 20 maggio, ore 17,30
20 maggio -7 giugno 2023, Chaos Art Gallery, Vicolo al Leon d’Oro 8, Parma,
Orari: da martedì  a sabato 10:00-12:30 / 16:00-19:00, domenica 16:00-19:00.

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Silvio Franzini

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Silvio Franzini
"La poetica della luce"
 

 

Sabato 29 aprile, ore 17,30


Opere che vibrano di risonanze energetiche, colori pulsanti. La pittura di Franzini si percepisce come un totem fortemente evocativo, ha in sé la sacralità della vita, il mistero creativo che si rinnova continuamente, la poetica della luce.

 

All’inizio fu un segno a creare un sentiero nel paesaggio o a tracciare il profilo di un volto, di una mano, in realtà imprimendo un solco e un varco nel silenzio, un filo d’Arianna che conducesse al mistero. Leonardo da Vinci per primo e più di tutti c’introdusse nella calligrafia del mondo e nella vibrazione dell’anima universale. Molto più tardi, questo diapason fu fatto risuonare col colore, Čiurlionis lo predisse, Kandinskij lo teorizzò, Klee e Mondrian lo costruirono, scomposero e ricomposero, Rothko approfondendolo, lo liberò. Il colore divenne lo strumento per veicolare la musica interiore e cosmica, l’armonia perfetta del tutto, quello che il filosofo Hillman chiamerebbe “il codice dell’anima”. Proprio su questa stessa strada, tra la razionalità e l’intuizione, tra il pensiero e l’emozione, nella comunione ed espansione delle arti troviamo il pittore Silvio Franzini.
Le sue opere sono dotate di una forza espressiva primordiale, archetipica, si potrebbero definire totem evocativi. La loro risonanza energetica rimanda alle atmosfere enigmatiche dei dolmen di Stonehenge, alcuni tratti di viso sospesi in pulviscoli di luce suggeriscono stele primigenie affioranti tra pulsazioni cromatiche. Le tinte sfumano le une nelle altre in modo armonico e vibrante. Le immagini levitano su un silenzio gravido di sonorità che sembrano provenire da spazi remoti, come onde che si scompongono nell’iride di un oceano di luce. Sono emozioni afferrate, trattenute, ma mai fermate o statiche; vive, fluide, scorrono davanti agli occhi e insieme schiudono dentro noi le forme dell’invisibile, suggerendo vastità. Per quello più ancora che “trasfigurazioni”, si potrebbero definire “apparizioni”. Necessitano ascolto attento e un’osservazione intima, quasi meditativa.
Tornando all’inizio di questa lunga storia d’arte e rivelazione, Franzini non chiude la linea introspettiva di Leonardo, applicando semplicemente all’astrazione il suo intraducibile “sfumato”, così come non si ferma appagato alle geometrie di Kandinskij, alle architetture di Klee, alla scacchiera razionale di Mondrian. Accoglie tutte queste suggestioni, ma poi si trova ancor più affine al lituano, ingiustamente meno celebre, ma reale ispiratore dell’astrattismo, Konstantinas Čiurlionis. Così s’approssima alle sue visioni metafisiche e “sinfoniche”, ai suoi ponti lanciati nell’ignoto e da lì giunge alla mistica di Rothko, pur senza quella vertiginosa drammaticità, sonoramente bassa e diaframmatica. Le note di Franzini sono più alte, ariose, visioni dell’imponderabile e divina bellezza. La stesura pittorica invece sembra apparentarsi con gli sfondi dell’artista lituano, in quel trascolorare fluttuante e sonoro, assecondando oscillazioni luminose, vibrazioni energetiche.
Ora trasferiamoci per un istante alla scena della Creazione di Adamo rappresentata da Michelangelo nella Cappella Sistina. Tra il dito di Dio e quello dell’uomo c’è uno spazio minimo ma altrettanto incommensurabile fatto d’energia, luce, e porta tutta la forza dell’amore creatore, silenzio e suono insieme. Lì entriamo in quella dimensione intermedia, in quel campo magnetico potentissimo tra l’alto e il basso, tra l’assoluto e il relativo, dove non ci sono più le categorie terrene, ma la scintilla del divino. Ecco, in quella frazione, pausa fremente, attesa forgiante, in quel quanto d’universo e in quel qualia d’umana percezione, dove si sente più di tutto il mistero e il mistero del tutto, s’incastona come un brillante la pittura di Franzini, poiesis (poetica) della luce.
     Manuela Bartolotti

 

Silvio Franzini
"La poetica della luce"

Sabato 29 aprile, ore 17,30
29 aprile -17 maggio 2023, Chaos Art Gallery, Vicolo al Leon d’Oro 8, Parma,
Orari: da martedì  a sabato 10:00-12:30 / 16:00-19:00, domenica 16:00-19:00.

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